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UILPA ANAS “Su viabilità e infrastrutture condividere percorsi”

Si è tenuta questa mattina, presso la sala ricevimenti del Grand Hotel Europa ad Isernia, l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della UILPA ANAS del Molise, alla presenza del Segretario Generale della categoria Pier Paolo Maselli e dei vertici nazionali della categoria.

E’ stata un’occasione importante, di confronto e di discussione, sulle proposte e sulle idee avanzate dalla UIL ANAS del Molise negli ultimi anni.

In particolare la giornata è stata caratterizzata da un approfondito dibattito sullo sviluppo infrastrutturale della viabilità molisana, soprattutto in relazione alle tante ipotesi avanzate da più parti che oggi, nel pieno della campagna elettorale per le prossime elezioni regionali, assumono connotazioni ridondanti e spesso   molto discutibili.

L’introduzione dei lavori è stata affidata al Segretario responsabile della UILPA ANAS Molise Carmine Battaglia che ha ribadito, con forza, come la centralità dello sviluppo infrastrutturale dovrebbe basarsi su un sinergico e proficuo confronto tra la Regione, gli Enti Locali, le parti sociali e le realtà economiche e produttive del nostro territorio.

In tal senso l’Assemblea ha deciso di inviare una lettera aperta ai tre candidati Presidenti della Regione Molise in cui si chiede loro di prendere posizione sulle tematiche discusse nella riunione odierna: sviluppo infrastrutturale, sicurezza della viabilità, autonomia dell’Anas in Molise e sulla proposta, ferma ancora oggi al Ministero, del passaggio di circa 300 Km di strade, attualmente di competenza provinciale, a favore dell’Anas.

Infine è stata ribadita la necessità di sollecitare l’Anas a procedere ad cospicuo piano assunzionale anche in Molise, partendo dalla stabilizzazione dei tanti lavoratori stagionali che continuano a vivere, oramai da decenni, in condizione di assoluta precarietà.

 

Disoccupati dimenticati. Agenzia Regionale Molise Lavoro in tilt per l’assenza della linea internet

“In un momento in cui dovrebbero essere efficienti e pronti a rispondere alle esigenze dei cittadini, spesso quelli più in difficoltà che vi si rivolgono, i nostri Centri per l’Impiego continuano a essere dimenticati dalla Regione Molise e dall’Agenzia competente”.

A lanciare l’allarme, insieme alla UIL regionale, le categorie che seguono il personale interno, i dipendenti delle società si servizi esterni e i collaboratori, UILFPL, UILTuCS e UILTemp.

Insomma, chi dovrebbe occuparsi di lavoro, di offrire assistenza e servizi a categorie svantaggiate, non riesce neppure a coordinare i propri uffici garantendo un servizio garantito dalla legge come essenziale.

Senza personale adeguato, senza addetti alle pulizie in numero sufficiente, con il personale di vigilanza ormai assegnato ad attività di back-office…. e ora anche senza internet, sembra a causa del mancato pagamento delle utenze!

Dunque, le strutture fondamentali per l’incrocio domanda – offerta che andrebbero potenziate, si stanno ogni giorno abbandonando al loro destino, sia nella gestione del personale e che delle sedi.

Le risorse del programma GOL, quasi 5 milioni di euro, non utilizzate, i Navigator che garantivano una presenza e dei servizi lasciati a casa, il concorso bandito l’anno scorso in via di espletamento a rilento, quel po’ di personale ancora in forze ormai arreso a un contesto così disarmante, servizi esterni garantiti grazie allo sforzo dei dipendenti delle società appaltatrici. Questa l’impietosa fotografia.

Con quali conseguenze? Che i disoccupati bisognosi di una certificazione o di qualche iscrizione non trovano un’adeguata accoglienza, adesso anche perché…manca la connessione Internet!!!!

 Capiamo la campagna elettorale, ma stiamo parlando di servizi essenziali e imprescindibili da offrire al cittadino, gestiti da un’Agenzia, tecnicamente autonoma e che gode anche di risorse proprie.

Si intervenga con urgenza e si garantisca il diritto alle politiche attive, alla formazione, agli interventi del programma GOL. Ma soprattutto, si restituisca attenzione e dignità ai tanti disoccupati, ai giovani che sono in cerca di occupazione e alle imprese che pure dovrebbero trovare nell’Agenzia e nei Centri per l’Impiego un interlocutore all’altezza delle sfide da affrontare, in sedi decorose e dignitose!” concludono dal sindacato.

Boccardo: “Sanità sempre più globale mentre in Molise sempre più incapiente è insufficiente”

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“Dall’assenza dei farmaci all’assenza dei medici, in una sanità che invece dovrebbe essere sempre più accessibile per tutti. Questo il commento a caldo della segretaria generale UIL Molise Boccardo dopo i dati diffusi da AGENAS.

Se analizziamo il rapporto pubblicato in questi giorni sui dati 2021 della disponibilità di Medici di Medicina Generale, dei quali il Molise ha estremo bisogno, risulta evidente che per il futuro saranno sempre meno e soprattutto ne saranno private le aree interne.

Si registra in Italia un calo di 1.473 unità rispetto al 2020, mentre il 75% di quelli in attività ha oltre 27 anni di anzianità di servizio, oltre a parecchi vicinissimi alla pensione.

 Nella proiezione Agenas 2022/2025, poi, mancheranno nel nostro paese 13.780 Medici di medicina generale, che andranno parzialmente rimpiazzati dal recente aumento delle borse di studio pari a 10.148, ovviamente insufficiente, inoltre questo è un numero che non comprende quanti strada facendo abbandoneranno il percorso o che lasciano l’attività per scelte indipendenti dall’età.

In Molise, precisa la Segretaria UIL, il rapporto tra cittadini assistiti e numero di MMG è tra le regioni con il maggior numero percentuale pro-capite, 1030 pazienti per medico, numeri che crescono soprattutto nelle aree interne dove un solo medico si alterna addirittura su più comuni.

La medicina generale di base rappresenta il principale protagonista dalla presa in carico delle persone e dovrebbe essere il primo punto della riforma delle cure primarie previste nelle Case di Comunità e nella applicabilità della Telemedicina messa a terra dal PNRR.

La carenza di Medici MMG rappresenta un problema enorme sia in ambito assistenziale sia nelle attività di integrazione con il distretto, l’ospedale, il territorio.

 Questa Rete di collegamento è ancora totalmente assente in Molise, di fatto ancora indietro nell’avvio del piano territoriale, che si bloccherà ulteriormente vista la evidente carenza di personale.

 Le previsioni di un “buco generazionale” di questi professionisti, inoltre, compromette la tutela della salute della famiglia e delle comunità, pertanto sollecitiamo la ripresa di un’adeguata riforma della medicina generale e dell’accesso alle professioni mediche.

 La crescita della popolazione anziana in tutta Italia necessità di maggiore assistenza, che non si colma con le assicurazioni, ma con l’offerta sanitaria pubblica di qualità, accessibile per tutti. Ma senza personale sanitario non ci sarà mai assistenza, conclude Boccardo

CGIL CISL UIL IN PIAZZA “PER UNA NUOVA STAGIONE DEL LAVORO E DEI DIRITTI”

Sabato 20 maggio dalle ore 10.30 si terrà l’ultima delle tre manifestazioni indette da Cgil, Cisl, Uil “Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti”. Una mobilitazione, organizzata unitariamente, per ottenere un cambiamento delle politiche economiche, sociali e occupazionali, che ha visto protagoniste fin ora le piazze di Bologna e Milano.

“Sabato prossimo – affermano Paolo De Socio Segretario generale CGIL Molise Gianni Notaro, Segretario generale CISL Abruzzo-Molise e Tecla Boccardo Segretaria generale UIL Molise, saremo in piazza per manifestare contro le politiche che il governo sta mettendo in campo.

C’è bisogno di più sicurezza sul lavoro, di una riforma fiscale che tenga conto di chi paga le tasse e di chi le evade, di una riforma della previdenza per evitare che continuino a essere sacrificate le future pensioni di donne e giovani. Nel nostro Paese esiste un problema che riguarda le diseguaglianze e la mancanza di pari opportunità: su questo terreno, è necessario dare risposte chiare. Bisogna ridurre la precarietà per dare ai giovani un futuro!

La mobilitazione era partita già molto prima dell’ultimo provvedimento del Governo, per continuare a sostenere le proposte del Sindacato confederale, per chiedere risposte sulla riforma fiscale e su quella previdenziale e per rivendicare provvedimenti che pongano un argine al lavoro precario, al lavoro povero e al lavoro insicuro.

Il Mezzogiorno, inoltre, concludono dalle tre sigle, resta per noi il tema principale. Abbiamo bisogno di politiche di coesione, socialmente utili per colmare il gap tra Nord e Sud. Chiediamo a gran voce, per territori più svantaggiati, riforme su fisco e previdenza, politiche di sostegno al reddito, lotta alla precarietà, servizi sanitari e assistenziali di qualità, interventi per fermare il fenomeno delle morti sul lavoro.

Su questi ed altri temi che abbiamo inserito nella nostra piattaforma unitaria saremo in piazza a Napoli sabato 20 maggio, insieme a decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori, giovani, pensionati e disoccupati per chiedere l’attenzione del Governo sui diritti che vediamo sempre meno garantiti”.

 L’appuntamento è alle ore 10.30 presso la Rotonda Diaz, sul lungomare Caracciolo dove dal palco si alterneranno gli interventi dei delegati, rappresentanti delle diverse categorie e dei segretari generali di Cgil, Uil e Cisl, Maurizio Landini, Pierpaolo Bombardieri e Luigi Sbarra.

Boccardo: “L’Italia deve ripartire dal Sud”

Il primo maggio è alle porte!

Una giornata di mobilitazione e di lotta per il mondo del lavoro, che con CGIL e CISL si celebrerà in tutta Italia e con un evento centrale a Potenza, volutamente in una città del SUD, in una regione che somiglia molto al Molise.

Ed è da Potenza che vogliamo rilanciare lo sviluppo del Sud, in una manifestazione dedicata alla Costituzione e ai diritti costituzionali che si devono garantire: dal lavoro, alla sanità, all’istruzione, alla mobilità, ai servizi sociali e assistenziali territoriali, per un reale rilancio che abbatta le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali.

Mi piace in questo momento guardare all’art. 1 della nostra Costituzione che inserisce il diritto al lavoro tra i suoi principi fondamentali, ma il mio punto di partenza, quello che ha sempre guidato la mia azione politico-sindacale e personale è quanto recitato dal terzo articolo della nostra Carta: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale!

L’Italia deve ripartire, dobbiamo farla ripartire tutti insieme. E se non ripartono il Molise e le regioni del Sud, non riparte l’Italia!

Noi ci siamo, buon primo maggio a tutti!

Boccardo: “In Molise dallo spopolamento alla chiusura delle aziende. Dobbiamo agire presto”

Leggiamo dagli ultimi dati rilasciati da Unioncamere – InfoCamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di commercio relative all’andamento del I trimestre del 2023 che il saldo è negativo. E sono numeri preoccupanti per la nostra piccola regione, che guarda al futuro con estremo timore sulla tenuta del sistema economico e sociale. Così la segretaria regionale della UIL Boccardo. 

Che prosegue – Noi continuiamo a dirlo, “in tutte le salse”: senza lavoro, senza lavoro stabile e ben retribuito, con l’inflazione che erode il potere d’acquisto fino alla perdita di un’intera mensilità in un anno per un effetto domino, purtroppo è prevedibile che le famiglie emigrino e le imprese chiudano.

Secondo i dati della Camera di Commercio, in Molise, tra gennaio e marzo 2023 il saldo tra nuove aperture e chiusure di attività è negativo, con 278 imprese in meno.

Nonostante gli incentivi al Sud per giovani e imprese, il dato sembra essere il più marcato tra le regioni del Mezzogiorno con flessioni che si registrano nel settore agricolo, commercio, servizi e ristorazione, edile e nel manifatturiero: tutti settori fondamentali nel tessuto produttivo molisano, che, insieme a turismo e artigianato, potrebbero fare la differenza.

Si tratta perlopiù di aziende individuali che andrebbero affiancate e sostenute da politiche di sviluppo mirate, all’interno di una programmazione che abbia una visione d’insieme. È chiaro che nel post covid i bonus non bastano più, mentre servono idee e progetti realizzabili, insieme a riforme strutturali che da troppo tempo mancano e che puntino al rilancio di questi settori produttivi, che sono i veri pilastri dell’economia molisana, conclude.

Accolto ricorso Gemelli contro Regione e ASREM su radioterapia, Boccardo: “Ormai soltanto le sentenze riportano stabilità”

“Ancora una volta il TAR ci dà ragione: è evidente che le nostre posizioni erano giuste!

Il Tribunale Amministrativo, infatti, ha accolto l’istanza di sospensiva sul ricorso proposto dalla Gemelli Molise S.p.A., contro la Regione Molise nella persona del Commissario ad Acta per l’Attuazione del Piano di Rientro dai Disavanzi del Settore Sanitario e contro l’ Azienda Sanitaria Regionale del Molise, nella persona del Direttore Generale pro tempore, sospendendo l’efficacia dei provvedimenti impugnati che non permettevano più al Gemelli Molise di offrire specifiche prestazioni sanitarie, nonostante risulti attualmente l’unico soggetto erogatore delle stesse. Forse prima di chiudere e bloccare le prestazioni sanitarie offerte, si dovrebbero creare alternative, per non abbandonare e disorientare i malati, investendo e potenziando la sanità pubblica”. Così la Segretaria generale della UIL Molise Tecla Boccardo.

“Non avevamo dubbi sull’inadeguatezza di quelle scelte e i giudici lo hanno confermato con la sentenza di oggi che ripristina le regole e soprattutto garantisce serenità e servizi ai malati e servizi sanitari.

Finalmente giustizia è fatta, dopo le tante discussioni e la drammatica sofferenza dei malati oncologici che fruiscono dei servizi di radioterapia del Gemelli Molise, vediamo annullare dai giudici, ancora una volta, un’imposizione quasi violenta che vedeva i malati oncologici costretti a seguire percorsi farraginosi, incerti e complicati dal Cardarelli al Gemelli, per ottenere le autorizzati necessarie alle cure salvavita.

 E ovviamente, serenità anche per lavoratrici e lavoratori del Gemelli che dopo la sentenza del TAR e del Consiglio di Stato vedono riconosciuto il loro lavoro di eccellenza, insieme al diritto alla cura dei cittadini Molisani.

La Struttura commissariale, dopo questo ennesimo fallimento e richiamo, si impegni di più e meglio a risolvere le problematiche e a superare il disastroso commissariamento.

Bisogna metter mano al sistema sanitario, ma in maniera strutturale e non con calcolatrice e forbici. Pensiamo a spendere le risorse destinate a potenziare i servizi pubblici e non aspettare sempre che siano i tribunali a dare risposte ai cittadini”, conclude Boccardo.

Il Consiglio di Stato dice NO ai tagli al budget. Boccardo: “Il commissariamento ha fallito e ha distrutto la sanità pubblica”

“Ancora una volta a ripristinare e garantire servizi pubblici, assistenza sanitaria e posti di lavoro sono le aule giudiziarie.

Così la Segretaria generale della UIL, Tecla Boccardo.

Questa volta lo fa il Consiglio di Stato che, con la sentenza sulla questione Neuromed e Gemelli, ripristina le regole.

Possiamo affermare, nuovamente, che la tutela della salute è un diritto universale che va garantito a tutti i cittadini e non può essere limitato dalla fredda logica dei numeri e dei budget e la nostra battaglia in difesa dei malati e del servizio pubblico di qualità, quindi del diritto alla tutela della salute, trova conferme nell’orientamento che ha portato al dispositivo della sentenza.

 Riteniamo che questa sia la via maestra e crediamo che debba essere fatto lo stesso anche per i nostri ospedali pubblici, ridotti al lumicino a causa dei continui tagli lineari al budget, attraverso importanti investimenti che rafforzino la sanità pubblica molisana.

Il Consiglio di Stato ha sentenziato che le prestazioni ad alta complessità, le terapie salvavita cosiddette di fascia “A”, quali neurochirurgia, radioterapia, e cardiochirurgia, non possono essere sottoposte a budget, come invece aveva imposto la struttura commissariale.

Premessa questa possibilità sulla sanità convenzionata, va garantito il diritto alle cure a tutti i cittadini molisani attraverso una sanità pubblica di qualità, che va garantita attraverso le strutture ospedaliere, l’alta specializzazione, la medicina territoriale e l’assistenza domiciliare.

 Purtroppo, però, i continui tagli lineari hanno chiuso reparti e ridotto gli ospedali pubblici molisani a semplici presidi. Il fallimentare commissariamento, non solo non ha risanato il debito, tantomeno ha ristrutturato il sistema sanitario regionale: ha solo ridotto l’offerta sanitaria ai molisani rendendola quasi inesistente e per questo va chiesta con forza e con ogni mezzo l’eliminazione del commissariamento. 

 Forse anche qui serve il ricorso alla magistratura per garantire ai cittadini il diritto universale alla tutela della salute? Questa la provocazione della sindacalista, che prosegue:

Crediamo che oltre all’eliminazione del commissariamento serva una vera riorganizzazione strutturale del sistema sanitario regionale per una sanità di qualità al servizio del cittadino, in cui il sistema pubblico non sia subalterno a nulla e a nessuno, in cui vadano eliminati gli sprechi e raggiunta una vera integrazione funzionale tra pubblico e privato accreditato, quest’ultimo di supporto al sistema pubblico regionale. Purtroppo, lo diciamo da tempo, manca il governo del sistema che oggi è in tilt.

Negli anni abbiamo presentato proposte alla politica regionale (mai ascoltate), affinché, il sistema pubblico riassumesse il ruolo di governance del sistema sanitario complessivo, pubblico e privato, attraverso la presa in carico del malato, con un’unica porta d’accesso alle prestazioni, gestita dal pubblico e seguita in  ogni percorso di assistenza e cura.

Possiamo ancora farcela, utilizzando le risorse esistenti, oltre a quelle del PNRR, stanziate per l’abbattimento delle liste d’attesa, per la medicina territoriale, l’assistenza e la cura domiciliare, la telemedicina e la tele assistenza.

 Dopo questa importante sentenza, si potrebbe partire con un nuovo corso in cui la Regione gestisce e governa e, perché no, chiederebbe al sistema privato di fornire anche un servizio di Pronto soccorso ed emergenza.

Che si avvii finalmente un importante piano di riorganizzazione strutturale del sistema sanitario regionale, partendo da un imponente piano delle assunzioni di medici, infermieri, tecnici ed OSS per rendere più efficiente, più efficace e di qualità la sanità pubblica molisana, conclude Boccardo.