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“SCIOPERO GENERALE, A SETTEMBRE SCORSO L’ABBIAMO PROPOSTO, ORA DOBBIAMO FARLO”

Siamo a punto decisivo sul rinnovo del contratto pubblico ed il Governo ha in mano le sorti della vicenda. La UIL, come sempre, sarà in prima fila sia nella ricerca di un accordo favorevole ai lavoratori, sia nel caso in cui bisognerà alzare la voce. Questo il comunicato che ho inviato alla stampa poco fa in merito alla questione.
“Sarà sciopero generale!” Ne è convinta Tecla Boccardo, leader della UIL molisana. “Se con il Governo non si apre una discussione seria sulle risorse necessarie per rinnovare tutti i contratti dei dipendenti pubblici, fermi da otto anni, saremo costretti a proclamare lo sciopero generale in tutto il comparto pubblico: enti locali e sanità, uffici statali, scuola e ricerca. La UIL nazionale ha già assunto questo orientamento e a breve lo proporrà a Cgil e Cisl. Ma non solo: valuteremo se ci sono anche altre categorie di altri settori che non si vedono rinnovati i contratti, per fare uno sciopero di tutti i lavoratori che si trovano in questa condizione. Non sarà, però, solo una mobilitazione di livello nazionale, – assicura la UIL molisana, in quanto aggiungeremo rivendicazioni e proteste anche nei confronti dei datori di lavoro molisani e nei confronti dell’Amministrazioni locali e regionale. Si stanno smantellando i servizi pubblici che questi lavoratori garantiscono alle fasce più deboli dei cittadini. – Tutto da noi è fermo: non arrivano le proposte per la ripartenza della Gam, per lo zuccherificio si farnetica di riconversioni, per l’Area di crisi dell’alto Molise è pronto tutto, cioè quasi tutto, ma purtroppo, nulla si avvia, della ventilata Area di crisi del termolese non ne parlano più nemmeno i parlamentari che pure se ne erano attribuita la paternità. Buio pesto sulle partecipate e futuro sempre più incerto per i lavoratori superstiti, operatori dei trasporti che riscuotono lo stipendio a singhiozzo, edilizia immobile anche se le risorse dovrebbero a breve piovere a seguito del Patto per il Sud, la cui firma è rimandata di settimana in settimana. Nel frattempo la povertà aumenta e sempre più famiglie stentano, gli ammortizzatori sociali sono scaduti o stanno per esaurirsi e di politiche attive non se ne parla, anche per le criticità generate a tutto il sistema dei centri per l’impiego. Almeno si notasse concretezza e determinazione da parte degli Amministratori: macché, si baloccano su improbabili strategie di attrazione degli investitori e in piani di azione quinquennali, si bisticciano sull’esito delle votazioni amministrative, mentre si avviano verso le ferie”. Questa e’ la pesante accusa del Segretario della UIL molisana che, intervenendo a Roma ad una riunione dei vertici sindacali, ha portato lì unitamente alle preoccupazioni dei molisani, alla loro rabbia, alla loro voglia di una forte reazione a questo penoso stato di cose. “La nota mensile ISTAT sull’economia italiana fotografa con chiarezza come sia ancora, drammaticamente, lenta la crescita da tutti auspicata. Crescita che al nord si avverte un poco, ma che in Molise nessuno sta vedendo. È evidente come sia urgente cambiare rotta a partire da un diverso rapporto con l’Europa e dalla individuazione delle priorità cui indirizzare le risorse. Per la UIL: occorre ridurre le tasse sul lavoro e sulle pensioni, rimettere in moto i consumi e riavviare gli investimenti pubblici e privati, rinnovare i contratti per chi un lavoro ce l’ha e creare occupazione e opportunità per chi invece lo cerca. Ma, soprattutto, occorre darsi da fare: i problemi, nazionali o locali, di antica conoscenza o di recente scoperta, non si risolvono da soli. Altro che ferie, qui c’è solo da rimboccarsi le maniche e dare risposte concrete ai problemi dei cittadini”.
Tecla Boccardo

Uil: Sciopero generale nel P.I. inevitabile senza rinnovo contratti

L´orgoglio di essere pubblici dipendenti. È il sentimento prevalente emerso questa mattina dall’Assemblea dei quadri e delegati Uil del pubblico impiego. Al di là degli stati d’animo, però, da queste assise si è levata, soprattutto, una rivendicazione unanime: il rinnovo dei contratti. Lo slogan della manifestazione – “Basta alibi, è ora di agire” – sintetizza la posizione dell’Organizzazione espressa dal Segretario confederale, Antonio Foccillo, nella sua relazione introduttiva. E senza contratti – ha precisato Foccillo – il passo verso lo sciopero generale dei lavoratori del pubblico impiego sarà inevitabile.

“Bisogna restituire dignità al lavoro e ai lavoratori del nostro Paese – ha rincarato la dose Carmelo Barbagallo nel suo intervento conclusivo – e, perciò, bisogna rinnovare i contratti. Se entro il mese di settembre non si apre una discussione seria sulle risorse necessarie saremo costretti a proclamare lo sciopero generale di tutto il pubblico impiego: lo proporremo a Cgil e Cisl, ovviamente, e valuteremo se ci sono anche altre categorie di altri settori che non riescono a rinnovare i contratti, per fare uno sciopero di tutti i lavoratori che si trovano in questa condizione.

Comunque – ha proseguito il leader della Uil – noi siamo un sindacato responsabile e siamo disponibili a guardare non solo alla legge di stabilità di questo anno, ma a un periodo più lungo. Facciamo una discussione generale, vediamo quante risorse sono necessarie e in quanto tempo si può raggiungere l’obiettivo”. Sempre per quel che riguarda la Pubblica Amministrazione, Barbagallo ha sottolineato la necessità di impegnarsi direttamente, insieme ai lavoratori, per far sì che vengano applicati i costi standard e denunciati sprechi e corruzione: “bisogna fare in modo – ha precisato – che una parte delle risorse così recuperate venga destinata al rinnovo dei contratti. E la sfida deve essere sull’aumento di produttività dei servizi alla collettività. Nell’interesse del Paese, dei giovani e dei pensionati bisogna cambiare verso veramente – ha concluso il leader della Uil – perché quello che si è fatto finora non è sufficiente: e noi vorremmo fare la nostra parte”.

BOCCARDO, UIL MOLISE: “SIAMO AL PARADOSSO! NEL MOLISE SENZA LAVORO SI PENALIZZANO COLORO CHE POTREBBERO DARE UNA MANO A TROVA…

Segue la nota sulla situazione in cui versano i nostri Centri per l’Impiego che ho appena inviato alla stampa. Un tema, questo, su cui non intendiamo abbassare la guardia.
“In questo nostro Molise in ginocchio, che ad ogni costo sta cercando di guardare verso un 5futuro migliore, dovrà pur partire, prima o poi, l’economia e con essa la creazione di nuovi posti di lavoro. Sarà proprio in quel momento che ci si accorgerà che degli oltre 10.000 ex lavoratori, non ancora profilati nello specifico, non sappiamo nulla della loro ricollocazione, di quanti sono prossimi alla pensione, di quanti tra le famiglie monoreddito, da quanto tempo sono privi di occupazione, che professionalità hanno e di quanta formazione professionalizzante abbisognano, chi prima e chi dopo andrà avviato e per quali attività. Sarà in quel momento che ci accorgeremo anche delle criticità in cui versano i Centri per l’Impiego e il personale coinvolto ai più diversi titoli.” Quest’è il preoccupato allarme di Tecla Boccardo, leader della UIL Molisana, “Sembra paradossale ma sarà così! Infatti, oggi, proprio quei lavoratori dei Centri per l’Impiego, i quali dovrebbero profilarli per accompagnarli verso la ricollocazione, sono tra i più bistrattati; i loro servizi infatti dovrebbero dare una mano a “delineare” i lavoratori per conoscerne le caratteristiche. Sono quelle unità che potrebbero/dovrebbero agire per precostituire le condizioni di avvio al lavoro di soggetti dotati di esperienze e professionalità adeguate, che oggi sono, essi stessi, precari, non garantiti, non retribuiti e senza una prospettiva vera di attività e di lavoro.” “Dopo mesi di confronto e di lotte sindacali per il riconoscimento del diritto al LAVORO, in Molise tutto è fermo alle soluzioni tampone del 2015: i dipendenti dei Centri per l’impiego a tempo indeterminato sono oggetto della riforma delle Province e in attesa di transitare all’Agenzia nazionale (ANPAL). I loro colleghi a tempo determinato sono senza contratto, senza stipendio ed è ancora più in forse il loro futuro, mentre i lavoratori di Isernia sono con contratto co.co.co in scadenza al 30 giugno. Non stanno meglio i lavoratori della formazione professionale che operano presso i Centri per l’Impiego, la cui funzione è altrettanto strategica e necessaria. Anche quest’ultimi hanno un contratto in scadenza tra qualche mese e con l’incertezza per il loro futuro, dopo 30 anni di attività. Questa è la condizione in cui versano i Centri per l’Impiego da cui parte il lavoro per i Molisani, ovvero dove si incrociano la domanda e l’offerta!.” A livello nazionale i Sindacati UIL, CGIL, CISL stanno incalzando il Sottosegretario agli Affari Regionali e il Presidente della Conferenza delle Regioni/Province Autonome, per conoscere lo stato di attuazione del riordino delle funzioni relative ai servizi per il lavoro e le politiche attive. In particolare si chiede un aggiornamento relativo alla stipula delle convenzioni tra il Ministero del lavoro e le Regioni/Province autonome; si vorrebbe poi un approfondimento sulle variegate sorti che, nelle diverse Regioni, hanno interessato i lavoratori dei Centri per l’impiego per affrontare gli scenari che interesseranno tali lavoratori a partire dal 2017. “E mentre a Roma si tenta di conoscere meglio l’iter legislativo e amministrativo da seguire, da noi nulla si muove per la proroga dei contratti e il pagamento degli stipendi.” Accusa Boccardo. “Il Molise non può permettersi di affrontare questa stagione di difficoltà economiche ed occupazionali senza i lavoratori tutti dei Centri per l’impiego di Campobasso, Isernia e Termoli, e senza i lavoratori della Formazione professionale. Le loro attività andrebbero non solo valorizzate, ma potenziate e, con esse, tutti i Servizi collegati, soprattutto in vista di una fase così importante come quella della programmazione di politiche attive, che si devono “ incrociare” con le politiche industriali, della riqualificazione e della profilazione dei lavoratori dell’Area di crisi e dell’intero territorio. Oggi, al contrario– è questa l’accusa del Segretario Generale della Uil – l’intero sistema è vittima di un magma politico e amministrativo locale confuso, indeciso e, quando invece decide, non è attuativo. Un sistema che scarica inefficienze e incapacità gestionali sulle fasce più deboli, su chi il lavoro l’ha perso o non l’ha mai avuto, sui lavoratori dei CPI la cui funzione e attività è strategica per la ‘ripartenza’ del Molise. Come Uil vogliamo una Politica (con la P maiuscola) che metta al centro il lavoro, che sia attenta alle difficoltà dei cittadini ed in grado di garantire a tutti i diritti della Carta Costituzionale per poi concretizzarne i principi: promuovere il LAVORO, contrastare le discriminazioni ed assicurare il benessere della comunità che, di certo, oggi passano tutti anche attraverso i Centri per l’Impiego.”