Boccardo: “Sanità sempre più globale mentre in Molise sempre più incapiente è insufficiente”

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“Dall’assenza dei farmaci all’assenza dei medici, in una sanità che invece dovrebbe essere sempre più accessibile per tutti. Questo il commento a caldo della segretaria generale UIL Molise Boccardo dopo i dati diffusi da AGENAS.

Se analizziamo il rapporto pubblicato in questi giorni sui dati 2021 della disponibilità di Medici di Medicina Generale, dei quali il Molise ha estremo bisogno, risulta evidente che per il futuro saranno sempre meno e soprattutto ne saranno private le aree interne.

Si registra in Italia un calo di 1.473 unità rispetto al 2020, mentre il 75% di quelli in attività ha oltre 27 anni di anzianità di servizio, oltre a parecchi vicinissimi alla pensione.

 Nella proiezione Agenas 2022/2025, poi, mancheranno nel nostro paese 13.780 Medici di medicina generale, che andranno parzialmente rimpiazzati dal recente aumento delle borse di studio pari a 10.148, ovviamente insufficiente, inoltre questo è un numero che non comprende quanti strada facendo abbandoneranno il percorso o che lasciano l’attività per scelte indipendenti dall’età.

In Molise, precisa la Segretaria UIL, il rapporto tra cittadini assistiti e numero di MMG è tra le regioni con il maggior numero percentuale pro-capite, 1030 pazienti per medico, numeri che crescono soprattutto nelle aree interne dove un solo medico si alterna addirittura su più comuni.

La medicina generale di base rappresenta il principale protagonista dalla presa in carico delle persone e dovrebbe essere il primo punto della riforma delle cure primarie previste nelle Case di Comunità e nella applicabilità della Telemedicina messa a terra dal PNRR.

La carenza di Medici MMG rappresenta un problema enorme sia in ambito assistenziale sia nelle attività di integrazione con il distretto, l’ospedale, il territorio.

 Questa Rete di collegamento è ancora totalmente assente in Molise, di fatto ancora indietro nell’avvio del piano territoriale, che si bloccherà ulteriormente vista la evidente carenza di personale.

 Le previsioni di un “buco generazionale” di questi professionisti, inoltre, compromette la tutela della salute della famiglia e delle comunità, pertanto sollecitiamo la ripresa di un’adeguata riforma della medicina generale e dell’accesso alle professioni mediche.

 La crescita della popolazione anziana in tutta Italia necessità di maggiore assistenza, che non si colma con le assicurazioni, ma con l’offerta sanitaria pubblica di qualità, accessibile per tutti. Ma senza personale sanitario non ci sarà mai assistenza, conclude Boccardo

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