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BOCCARDO, UIL: “INDUSTRIA 4.0, ECCO UN’IDEA FORTE PER IL MOLISE”

“Ci sono tutte le condizioni perché il Molise si candidi a promuovere, incentivare, realizzare sul proprio territorio lo sviluppo della cosiddetta ‘Industria 4.0’.” Questo il commento a caldo di Tecla Boccardo, Segretario generale della UIL molisana alla notizia del primo incontro della Cabina di regia del piano nazionale, con molti ministri, gli enti economici pubblici, le università e le parti sociali, e della presentazione pubblica dell’iniziativa da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del ministro Calenda. Si tratta della nuova frontiera dell’economia e dello sviluppo produttivo, la quarta rivoluzione industriale che va in direzione dello smart manufacturing. Si tratta di sfruttare appieno le innovazioni digitali che, a livello industriale, portano nuova competitività ed efficienza alle imprese, passando da oggetti intelligenti a sistemi intelligenti: tracciatura di processi, droni, robotica industriale, logistica moderna, piattaforme cloud, utilizzo diffuso di sensori, stampa 3D, … Tutte apparecchiature, tecnologie e applicazioni che stanno evolvendo in tempi rapidissimi. Anche il nostro Paese ora si sta muovendo con l’obiettivo di recuperare il gap accumulato negli ultimi anni nei confronti di paesi come Germania e Francia, che hanno già messo a punto i loro piani. “Salutiamo positivamente questa attivazione così come il piano su Industria 4.0 che è stato presentato. Siamo anche noi convinti che il nostro Paese abbia bisogno di una nuova politica industriale che, a partire dai fattori produttivi, sia in grado di renderlo competitivo non solo nell’oggi, ma anche per i prossimi anni; attraverso l’individuazione di linee di indirizzo, efficaci, concrete e condivise, sulle quali far convergere tutti gli attori interessati.” La UIL argomenta: “Crediamo che Industria 4.0 sia un’opportunità da cogliere e non un ostacolo da superare. È, dunque, necessario percorrere fino in fondo i nuovi orizzonti che le innovazioni tecnologiche ci aprono, senza subirle, ma coniugando insieme sviluppo e occupazione, innovazione e sostenibilità, mettendo sempre al centro il valore della persona. Al fine di dare nuovo slancio alla nostra economia e, con essa, favorire la creazione di un’occupazione stabile e di qualità.” Il piano prevede di mobilitare miliardi di investimenti industriali aggiuntivi e per la ricerca e sviluppo in un un mix di incentivi fiscali, sostegno al venture capital, diffusione della banda ultralarga, formazione dalle scuole all’università, centri di ricerca d’eccellenza. Si tratta di risorse pubbliche aggiuntive tra il 2017 e il 2020, che si sommano ai miliardi già stanziati (soprattutto per il piano banda ultralarga). Nelle stime governative, l’intervento pubblico avrà un effetto leva e dovrebbe determinare un aumento degli investimenti privati. Milioni di studenti dovrebbero essere coinvolti nel programma Scuola digitale, di cui centinaia di migliaia in alternanza scuola-lavoro sul tema industria 4.0. “Da noi, anche con le opportunità derivanti dall’Area di Crisi, si deve puntare sull’attrazione di investitori che vogliono ‘fare impresa sul serio’, ma anche sull’offerta e sulla competitività del sistema industriale. Occorre promuovere l’innovazione in favore della cosiddetta Manifattura 4.0, caratterizzata dalla digitalizzazione della produzione. Abbiamo una delle migliori università del Meridione, abbiamo giovani formati e capaci, abbiamo incentivi pubblici da poter mettere in campo, abbiamo un territorio connesso con le regioni vicine.” Per questo Boccardo ritiene che quanto si sta muovendo a livello nazionale deve trovare un riflesso anche nelle politiche locali che puntano allo sviluppo e all’occupazione. “Non possiamo pensare che il futuro del Molise siano solo un’agricoltura di qualità e un turismo qualificato, pur indispensabili, occorre anche l’industria manifatturiera evoluta e al passo con le nuove frontiere del digitale e della ricerca avanzata. Solo così realizzeremo un sistema produttivo e un’economia competitiva, che riesce a vendere ed esportare e assicura una stabilità della crescita, con ricadute occupazionali positive per il benessere dell’intera collettività.”

Lotta all’evasione, contributi solo a sei Comuni

POCHI SPICCIOLI AI COMUNI MOLISANI DALLA LOTTA ALL’EVASIONE; PIU’ IMPEGNO!

Ripartite le somme in favore dei comuni italiani per la lotta all’evasione fiscale. In Molise arrivano spiccioli, nonostante sappiamo bene che non viviamo più in un isola felice. Questa è la nota che ho inviato alla stampa.
Sono solo sei i comuni molisani che hanno ottenuto il contributo spettante per la loro compartecipazione al contrasto all’evasione fiscale, nel corso del 2015, con l’effettiva riscossione di entrate erariali. Si tratta di Busso e Gildone ad ognuno dei quali sono arrivati 50 euro, il doppio a Duronia, 450 euro a Vinchiaturo e 650 a Petacciato; a Riccia sono spettati 1.550 euro e a Sepino 3.950. Solo ai Comuni che hanno aderito ai protocolli di intesa con l’Agenzia delle Entrate, propedeutici alla compartecipazione al contrasto all’evasione fiscale, spetta una quota (elevata dal 50% al 100% per gli anni dal 2015 al 2017) dei tributi statali derivanti dal contrasto all’evasione fiscale e contributiva. Complessivamente ai Comuni italiani per il 2015 sono stati distribuiti 17 milioni di euro, inferiori a quanto riscosso nel corso dell’anno precedente (21 milioni di euro). Per molte Amministrazioni locali si è trattato di poche decine di euro, ma ad alcuni Comuni di soldi ne sono stati trasferiti tanti: quasi 30.000 euro a Teramo, più di 52.000 a Pescara, per non andare troppo lontano dai nostri confini regionali. “Mi chiedo proprio perché i nostri Comuni, alle prese con bilanci esigui e con trasferimenti statali in costante diminuzione, non abbiano colto questa opportunità: per loro la partecipazione alle attività di accertamento erariale è e resta una evidente opportunità per avere risorse aggiuntive, oltre ad essere un’azione di grande civiltà. Molto meglio aiutare a stanare coloro che le tasse e i contributi non li pagano invece che spremere, con la tassazione locale e con gabelle e tributi vari, i tanti cittadini onesti che il loro dovere fiscale lo fanno fino in fondo.” Questo il forte richiamo di Tecla Boccardo, leader della UIL molisana, che fa notare: “Da noi il fenomeno dell’evasione fiscale e contributiva non è poi così marginale, come dimostrano anche i recenti provvedimenti adottati dalle forze dell’ordine e dagli ispettori del fisco e della previdenza.” “I Comuni che devono elaborare i Documenti Unici di Programmazione (DUP) e stanno ragionando sui Bilanci di Previsione per l’anno prossimo, valutino anche questa opportunità e si impegnino a fare di più e meglio sul versante della lotta all’evasione: chi ancora non l’ha fatto aderisca a questi accordi con l’Agenzia delle Entrate e, soprattutto, si attrezzino affinché questa attività sia svolta effettivamente e con efficacia.”

Tecla Boccardo

FILIERA AVICOLA MOLISANA. PROSPETTIVE E RASSICURAZIONI SU AMMORTIZZATORI SOCIALI E RILANCIO DEL SETTORE

Questo è il comunicato stampa unitario di FAI, FLAI e UILA, distribuito ieri, di valutazione dell’incontro tenuto mercoledì a Roma sulla vicenda GAM

“L’incontro tenutosi ieri, presso il Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Gam tra la Regione Molise, rappresentata dal presidente Frattura, GAM, Gruppo Sagem (cooperativa agricola affittuaria impegnata nell’acquisto), Fedagri-Confcooperative e le rappresentanze sindacali nazionali, regionali e le RSU, fa ben sperare rispetto al futuro del settore e alla conferma degli ammortizzatori sociali in favore dei lavoratori coinvolti”. Lo dichiarano in una nota unitaria Fai, Flai e Uila.

“Nell’ambito del rilancio degli impianti, già garantito dall’affitto degli stessi, e nella speranza che si concluda positivamente la procedura per la vendita di prossima scadenza, è strategica la garanzia, da parte dei rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, della proroga annuale degli ammortizzatori sociali, fondamentali per la continuità di reddito per i lavoratori fino alla definitiva riapertura delle lavorazioni”.

“Fai, Flai, Uila seguiranno da vicino e con attenzione l’evoluzione della vicenda e, ritenendo le condizioni attuali particolarmente favorevoli, si impegnano a rendersi da subito disponibili con la Sagem per un confronto su come rilanciare il settore avicolo molisano, rendendolo il più possibile competitivo ed efficiente offrendo prospettive e garanzia occupazionale. Allo stesso modo sarà portato avanti il lavoro con la Regione Molise, che dopo l’importante ruolo svolto in questi anni, sarà necessario per la definizione degli ammortizzatori sociali per il rilancio della filiera avicola molisana”.

“Infine riteniamo importantissima la presenza al tavolo sia dell’azienda che dei rappresentanti della Fedagri-Confcooperative, a garanzia della serietà del progetto presentato e della disponibilità di avviare un protocollo di relazioni sindacali indispensabile per la delicatezza della situazione per questo il tavolo presso al MISE rimane aperto per accompagnare positivamente tale percorso”.

Area crisi:proroga cigs,sindacati sollecitano Regione

AMMORTIZZATORI SOCIALI IN SCADENZA NELL’AREA DI CRISI COMPLESSA: SPOSTARE SUBITO IL CONFRONTO AL LIVELLO REGIONALE!

È terminato da poco l’incontro del Ministro del Lavoro con le Regioni e i Sindacati, con al centro del confronto la necessità di rivedere gli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori coinvolti in aree crisi industriale complessa (è il caso, per quanto ci riguarda, dell’area Venafro-Isernia-Bojano).

Le prime notizie che ci giungono da Guglielmo Loy, Segretario nazionale della UIL che ha partecipato alla riunione, sembrano positive per molti lavoratori molisani: sempre che vi sia un qualche programma di rilancio produttivo, coloro che fruiscono di cassa integrazione che si esaurisce nei prossimi mesi dovrebbe vedersela prolungata per altri 12 mesi, con risorse economiche proprie del Ministero (circa 85 milioni). Per l’anno prossimo, invece, si vorrebbero approntare le risorse necessarie con la prossima legge di stabilità. C’è inoltre la novità che prevede, in accordo con Ministero per lo Sviluppo economico e delle Regioni, la costruzione di piani di ricollocazione del personale con politiche attive del lavoro. Per evitare che singoli decreti attuativi allunghino i tempi di concessione, le Regioni, che dovranno governare tutta la tematica con le parti sociali, avranno a disposizione una pacchetto di risorse specificatamente destinate a questo strumento.

Per i lavoratori per i quali sta finendo il periodo di fruizione della mobilità o della NASPI (se ne stimano circa 30.000) e che quindi rimarrebbero senza reddito, si prevede di individuare uno strumento simile ASDI il che consentirà la corresponsione di circa 500 euro al mese per un anno (senza vincoli soggettivi tipo valutazione dell’Ise), sempre a condizione che per costoro si realizzino politiche attive. Anche qui, sono 150 milioni le risorse disponibili, che saranno ripartite fra le regioni in base ai potenziali utilizzatori.

Il Ministro Poletti si è dichiarato disponibile a valutare la possibilità di tutelare anche i lavoratori per cui gli ammortizzatori sono terminati nel 2015, salvo la compatibilità con vincoli finanziari. Proprio per questo, come UIL, riteniamo e abbiamo chiesto che le singole Regioni possano essere autorizzate ad utilizzare risorse proprie a questo fine.

Per la UIL, esaminata la situazione dei lavoratori delle Aree di crisi complessa, occorre subito affrontare le Aree di crisi non complessa, per cui dovrebbe essere in arrivo, a breve, uno specifico provvedimento ministeriale.

Si tratta di segnali positivi, di reali aperture che puntano ad affrontare l’emergenza di troppi lavoratori che, in questi mesi o dall’anno entrante, si troverebbero senza più un lavoro e senza alcuna protezione da ammortizzatore sociale. Certo, è partita complessa che va governata al centro (ad esempio per evitare che una regione assorba tutte le risorse disponibili) e concertata sul territorio (è infatti al livello regionale che è affidata la gestione del percorso). Il Sindacato molisano è pronto a intraprendere qui il percorso con l’Assessore alle Attività produttive per capire, caso per caso, dalla Gam alla Ittierre, come rendere concrete e praticabili queste aperture del tavolo di confronto nazionale.

Tutta la vicenda va poi inquadrata nella situazione complessiva del Paese: i dati sull’andamento dell’economia italiana diffusi nei giorni scorsi dall’ISTAT certificano il rallentamento della crescita economica. Tutti gli indicatori fanno segnare il passo: il PIL è in fase di stagnazione, cala la fiducia di imprese e consumatori, frena l’occupazione, cala la produzione industriale e calano i consumi interni.

Anche in Molise queste difficoltà si percepiscono distintamente: non è vero che ci sono più occupati, i giovani continuano ad emigrare, le fasce di povertà nella popolazione si allargano sempre più, molti negozi restati senza compratori chiudono, degli ammortizzatori sociali che stanno scadendo, abbiamo detto.

Gli amministratori locali è necessario che si sveglino e si confrontino con tutte le forze sociali per cogliere tutte le opportunità, che pure sembrano esserci, per creare qualche possibilità di sviluppo della nostra economia: scade fra quattro settimane il termine per manifestare interesse ad investire nell’Area di crisi complessa Venafro-Isernia-Bojano, fra poco arriva il decreto sulle aree di crisi non complessa che potrebbe interessare l’area del termolese, c’è tutto il Patto per il sud da mettere in operatività.

Area di crisi, Boccardo: “E’ a rischio” – 04/09/2016

Il 30 settembre é vicino: Frattura non perda più altro tempo