UILCA dice NO alla chiusura delle filiali

Campobasso, 27 novembre 2023 – Appuntamento in Piazza G. Pepe per la tappa molisana della campagna itinerante “Chiusura filiali? No, grazie.”, ideata e promossa dalla UILCA contro il fenomeno della desertificazione bancaria, che ha ricevuto il sostegno del presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci). A supportare l’iniziativa anche l’Unione Province Italiane (Upi) e l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (Uncem).

In Italia i dati rilevati a riguardo dal Centro Studi Uilca Orietta Guerra sono allarmanti:

  • negli ultimi anni i comuni serviti da banche sono diminuiti del 10,9%;
  • a fine 2022, su 7.901 comuni il 39% non offre l’accesso al servizio bancario;
  • dal 2018 al 2022 gli sportelli bancari sono diminuiti del 17,4% (-4.423 filiali);
  • calo occupazionale nel settore di ben 14.020 posti, pari al 5%.

Nello stesso periodo, in Molise:

  • chiusi 28 sportelli bancari (-25,7%, passando da 109 a 81);
  • persi 59 posti di lavoro (-10%, passando da 592 a 533);
  • i comuni serviti da banche in calo del 38,5%, passando da 39 a 24 (-15);
  • al 2022, il 36,4% degli abitanti (106.483 persone) non ha accesso allo sportello bancario.

A Campobasso:

  • gli sportelli sono diminuiti del 28,7% passando da 87 a 62 (-25);
  • i comuni serviti da banche sono calati del 41,9%, passando da 31 a 18 (-13);
  • i dipendenti sono diminuiti del 6,3%, passando da 476 a 446 (-30).

Per la Segretaria Generale della UIL Molise Tecla BoccardoLa  è l’anticamera dell’abbandono delle aree interne da parte anche di cittadini e imprese, maggiormente sentita proprio in Molise dove ci sono sempre meno sportelli, con il rischio che i problemi per cittadini ed imprese aumentino soprattutto nelle aree interne, prevalentemente abitate da anziani che difficilmente sono in grado di utilizzare le procedure online e vanno messi in condizione di fruire dei servizi bancari sul territorio”.

Per il Segretario Generale UILCA Molise Ermando CioccaVa considerata l’identità del territorio, soprattutto per quanto riguarda il tessuto socio-economico. Il Molise è una terra di forte imprenditoria locale che fa delle proprie eccellenze la prima fonte di prosperità: se non mettiamo al fianco degli imprenditori molisani una struttura bancaria ben capillarizzata, efficiente ed attenta alle loro necessità si colpiscono non solo le aziende in essere ma si va a limitare di molto la nascita di nuove attività. La regione soffre da anni di una fuga costante di giovani che si allontanano a causa delle scarse possibilità lavorative: se si continuano a chiudere gli sportelli bancari non si farà altro che accelerare il fenomeno. Da tutelare è anche la componente meno giovane della popolazione molisana: va garantito il pieno accesso ai servizi bancari tramite uffici che permettano il contatto diretto con i dipendenti, non solo con bancomat ed applicazioni.

E’ un dato di fatto che nelle regioni povere del Sud le banche investono meno e di conseguenza ci siano meno sportelli. Banche sempre più lontane dai cittadini e sempre meno a sostegno delle attività economiche e quindi dell’economia reale e delle aree interne: se è vero che il PNRR deve recuperare il gap costantemente in crescita tra Nord e Sud, la transizione digitale che ne rappresenta uno dei pilastri non può basarsi su ragioni economiche, ma deve rappresentare uno strumento strategico che cammini di pari passo con un altro pilastro – quello dell’inclusione sociale – e qui il ruolo delle scelte programmatiche regionali è fondamentale per sostenere uno sviluppo reale ed armonico. Il Molise deve evitare con ogni mezzo lo spopolamento e l’abbandono delle aziende, sfruttando al meglio le risorse del PNRR in sinergia con i Fondi europei, cofinanziando progetti che vanno verso la direzione della sostenibilità e valorizzazione delle nostre eccellenze, del nostro patrimonio paesaggistico, ambientale e culturale delle aree interne” dichiarano infine Boccardo e Ciocca.

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