Una lettera aperta ai nuovi sindaci (già che ci siamo anche a quelli in carica da piu’ tempo)

Cari Sindaci eletti nelle recenti votazioni, anzitutto complimenti a voi ed alle liste, ed ai candidati, che vi hanno sostenuto in questo percorso. Inoltre: auguri di buon lavoro a voi, a coloro che verranno nominati in Giunta, ai Consiglieri di maggioranza e anche a quelli di opposizione.

La pratica della democrazia, che come Sindacato abbiamo ben cara, è impegnativa, talvolta anche aspra nei toni del confronto politico (e qualche accento un po’ troppo alto, nel corso della campagna elettorale, l’abbiamo tutti notato) ma certo di soddisfazione per chi, come voi, opera per un forte affetto che lo lega alla propria comunità, lo fa – nella maggioranza di casi – più rimettendoci che guadagnandoci in termine di soldi e mettendo a disposizione tempo, competenze e, soprattutto, passione.

Il discorso vale, ovviamente, anche per coloro che portano la fascia tricolore del proprio Comune da più tempo e con il medesimo entusiasmo dei primi giorni di assunzione dell’incarico.

Una osservazione e due raccomandazioni, se è concesso al “Sindacato dei Cittadini” come ci piace fregiarsi da molti anni a questa parte (un’Organizzazione che sta sui temi e nei luoghi del lavoro, ma che si occupa dei diritti della persona in tutti i contesti e dimensioni di vita).

L’osservazione: è la politica di prossimità quella che più interessa e coinvolge i cittadini, è l’amministrazione della cosa pubblica che si realizza nei Comuni quella che più incide sulla loro qualità di vita e sul benessere delle comunità. E di questo i Sindaci devono essere ben consapevoli e continuare nell’azione di presidio delle collettività, con impegno e competenza, come da un po’ di tempo a questa parte verifichiamo anche nel nostro Molise. La vivacità e l’entusiasmo, ad esempio, nel presentare le proposte per il Contratto istituzionale di sviluppo, recentemente qui presentato dal Premier Conte e poi programmato con il supporto di Invitalia, saremo contenti di ritrovarlo altresì su molte altre scelte che la vostra Amministrazione si troverà a gestire nei mesi a venire. Parliamo del bilancio e della programmazione delle politiche sociali, che vanno potenziate, dell’imposizione locale, da ridurre, dell’individuazione di interventi che accompagnino lo sviluppo del territorio e favoriscano, per quanto di vostra competenza, il superamento di questa lunga crisi, economica, occupazionale ma anche con risvolti nel sociale.

La prima raccomandazione: procedete riannodando, certo, il dialogo fra le forze politiche, ma costruendo anche un percorso che coinvolga tutte le forze sociali del vostro territorio: datoriali e sindacali, associazionismo strutturato e volontariato.  Noi, come Sindacato, siamo pronti alla partecipazione effettivamente praticata, al confronto di idee e alla presentazione di proposte. Non rituali convocazioni e nemmeno lungaggini, ma la pratica quotidiana, magari impegnativa e faticosa ma certamente utile, di un rapporto continuo con chi associa lavoratori e pensionati, conosce i bisogni dei cittadini, sa interpretarne le  istanze e si impegna a veicolarle negli strumenti e con i metodi della democrazia partecipativa.

Seconda raccomandazione: tenete in buon conto ed in considerazione i dipendenti del vostro Comune. Sono loro il primo strumento operativo di ogni Amministrazione, sono loro a contatto quotidiano con i concittadini, per distribuire servizi e assicurare ascolto, per attuare scelte che a voi competono e migliorare lo stesso funzionamento della macchina pubblica. Dobbiamo ragionare, come Sindacato e con ogni Amministrazione, anche di questo: abbiamo la contrattazione nazionale da applicare correttamente e completamente, dobbiamo realizzare la contrattazione di secondo livello, è necessario dare una prospettiva di sviluppo professionale e di carriera ai dipendenti stabili e individuare e attuare forme di stabilizzazione dei tanti precari che in molti Comuni lavorano da anni. Anche qui: saremo talvolta un interlocutore scomodo (ci sono anche “sindacati di comodo”, ma sono altra cosa…) ma trasparenti nell’agire e nel contrattare, nell’interesse dei vostri dipendenti e, al contempo, delle nostre Comunità.

Come vedete, non facciamo discorsi di simpatia politica o di vicinanza ideale a questa o quella forza che ha scelto voi per questo importante compito e impegnativo incarico. D’altra parte, nel corso di questa o di altre campagne elettorali ci siamo ben guardati dal dare indicazioni di voto o esprimere orientamenti: i nostri stessi iscritti non hanno bisogno di suggerimenti siffatti, ognuno di loro ha un’opinione precisa, rispettabile e ben accolta, qualunque sia, in un Sindacato laico e aperto, come la UIL si fregia di essere. I nostri iscritti, lavoratori o pensionati, disoccupati o giovani, i cittadini che a noi guardano con interesse, vogliono un Sindacato che entra nel merito, che elabora e presenta proposte, che contratta e si confronta, che punta al benessere di ognuno ed alla crescita e sviluppo di tutta la società.

Per questo, voi, anche voi, potete contare sulla UIL del Molise, sulla sua azione, sulle sue competenze, sulla determinazione che la contraddistingue.

Buon lavoro, allora, nuovamente. E un arrivederci a presto.

Vi ho scritto da sindacalista, da molisana, da abitante in uno dei nostri splendidi Comuni, uno dei tanti che da oggi siete chiamati ad amministrare.

Tecla Boccardo

 

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