Boccardo, UIL: “stringere sul contratto istituzionale per lo sviluppo, la vera risposta alla crescita zero/sottozero”

“La ripartenza del Paese non può prescindere da uno sviluppo del Sud. Per anni il Sud è stato il grande assente dall’agenda dei vari governi che si sono avvicendati e il Molise è l’esempio emblematico di come siano state trascurate le sue specificità, di come sia stato compromesso il valore economico e produttivo del territorio.” Così Tecla Boccardo, leader della locale UIL. “Come Sindacato eravamo già preoccupati quando ci hanno detto che il Paese era in recessione tecnica, ora siamo quasi sotto zero. Bisogna rilanciare l’economia e le cose che vorremmo si facessero, a questo scopo. Le abbiamo rivendicate con la nostra piattaforma. Abbiamo chiesto, tra l’altro, che si attuasse, da parte del Governo nazionale, il cosiddetto “sblocca cantieri”, ma siamo più che altro allo “sblocca subappalti”, e così non va bene. Bisognerebbe fare provvedimenti per rilanciare la spesa pubblica e privata e invece – ha proseguito il leader della Uil – non si fa nulla in questa direzione. Non si vogliono fare le grandi opere infrastrutturali al Nord, non si vogliono fare i collegamenti al Sud: dove stiamo andando? Non si può più perdere tempo. E questo a livello nazionale, ma occorre anche con un maggior impegno della politica e delle forze imprenditoriali molisane.”

Dopo l’ennesimo appello e richiamo alla responsabilità, la Segretaria generale della UIL fissa anche gli impegni del sindacato: “Dobbiamo con forza dare continuità all’iniziativa di Cgil Cisl e Uil nel tentativo di sollecitare il governo a destinare al Mezzogiorno gli interventi necessari per evitare ulteriore disparità tra le diverse regioni d’Italia. Le autonomie regionali paventate, a nostro avviso, rischiano di creare ancora più disparità e non solo da un punto di vista infrastrutturale, ma anche sul piano sociale andando a intaccare alcuni diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione come l’istruzione, la sanità, la sicurezza dei cittadini. La strada imboccata dal sindacato confederale negli ultimi mesi, che ha abbandonato qualsiasi forma di ideologia politica per discutere del merito, è certamente quella giusta”.

Anche guardando all’iniziativa della ‘Via della Seta’, ovvero il tentativo del governo di stabilire dei rapporti commerciali con la Cina, Boccardo esprime preoccupazione per il fatto che “ancora una volta siano stati volutamente esclusi i porti del Sud – del cui coinvolgimento in qualche modo avrebbe fruito anche la nostra piccola realtà – puntando sui porti di Genova e Trieste. Lo stesso Sud che viene sempre etichettato come quella parte d’Italia che chiede mera assistenza, da cui tutti dicevano che sarebbero arrivate la maggior parte delle domande per il Reddito di cittadinanza. Eppure i numeri dicono altro: è la grande città industriale di Milano la capofila per il Reddito di Cittadinanza. Dobbiamo quindi sfatare il luogo comune e ribadire con forza che il nostro Sud non chiede assistenza, ma chiede sviluppo, pretende IL LAVORO”

“Noi dobbiamo insistere nel coinvolgere tutte le istituzioni intorno al tema dello sviluppo e degli investimenti pubblici per far crescere il Mezzogiorno, quindi anche il Molise e il suo territorio. Apprezziamo il confronto avviato, qui da noi, per vedere di sfruttare le bellezze del territorio per creare un turismo di qualità. Ma dobbiamo riuscire a coniugare questo tema, sicuramente importante, con quella piccola industria manifatturiera e artigianale in cui noi sappiamo eccellere. Il sindacato non smetterà certo ora, alla vigilia della realizzazione del Contratto Istituzionale per lo Sviluppo assicurato dal premier Conte nella recente visita a Campobasso, di essere in prima linea per affermare un principio che non può sfuggire a nessuno: l’Italia intera non può ripartire senza il contributo indispensabile delle regioni meridionali. E il Molise è, totalmente e orgogliosamente, meridione.”

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