Compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale, studio UIL: “Solo il 5,7% del totale attivo sul fronte, Molise quasi immobile”

Dal 2010, anno in cui fu introdotta la norma della compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale, gli Enti locali hanno recuperato 97,6 milioni di euro, frutto di 103.217 segnalazioni all’Agenzia delle Entrate. Ma purtroppo, meno del 6% delle amministrazioni hanno attivato l’attività di contrasto all’evasione.

Questa la valutazione della UIL nazionale che aggiunge: “Le somme spettanti quest’anno ai Comuni per la loro partecipazione all’attività di accertamento fiscale e contributivo per l’anno 2017 ammontano a 13,3 milioni di euro, in lieve diminuzione (0,3%) rispetto all’anno precedente. Se si analizza l’andamento delle somme recuperate, infatti,  si è passati dai 1,1 milioni di euro del primo anno (2010) ai 2,9 milioni di euro del 2011, transitando per i 10,9 milioni di euro del 2012 e ai 17,7 milioni di euro del 2013. L’apice si è toccato nel 2014, con un incasso di 21,2 milioni di euro, per poi rallentare a partire dal 2015 (17 milioni di euro)”.

Pochissimi i Comuni italiani che hanno dato la loro adesione al fine di raggiungere il premio per la compartecipazione al contrasto all’evasione fiscale, introdotto con un Decreto Legge nel 2010, dove si stabiliva che  ai Comuni venisse riconosciuta la quota del 100% di quanto recuperato dei tributi nazionali (IRPEF, IVA, IRES, ecc.) per la loro compartecipazione al contrasto all’evasione fiscale e contributiva nazionale.  Con il Decreto Legislativo sul federalismo fiscale (DLGS 23/2011), che regola il fisco municipale, poi, fu introdotto il principio strutturale del premio della compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale, al 50% del recuperato

“In Molise, sottolineiamo dalla Confederazione regionale, i numeri sono praticamente disastrosi. I dati che emergono dall’analisi sono alquanto deludenti, se si paragonano agli alti tassi di evasione fiscale e di irregolarità lavorativa accertati nel nostro Paese e, purtroppo, anche in Molise.

“I Comuni devono e possono, invece, fare molto in chiave anti evasione non solo perché così si potrebbero recuperare risorse per ampliare i servizi ai cittadini o per abbassare le tasse al livello locale, ma anche perché una lotta serrata all’evasione fiscale e contributiva permette di ristabilire equità e giustizia sociale”.

“Speriamo che quel -90% che spicca nello studio condotto dalla UIL, rispetto a compartecipazione e incassato dal 2016 al 2017,  cambi già dal prossimo anno, attraverso una maggiore sensibilità da parte delle Amministrazioni che concretamente trarrebbero benefici dall’attività di prevenzione e controllo”.

“Anche se, ironizziamo da via Crispi, qualora ci troveremo dinanzi a un nuovo condono fiscale, tutto questo lavoro andrebbe sprecato”.

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