ANTICIPAZIONI SVIMEZ, LA MIA PRESA DI POSIZIONE: “QUANDO SI E’ CADUTI COSI’ IN BASSO, NON SI PUO’ CHE RISALIRE”

Questa volta i dati delle anticipazioni della SVIMEZ sull’andamento dell’economia del Paese, specie riferiti al Sud e in particolare al Molise, sono buoni: “Non possiamo che esserne contenti – commenta Tecla Boccardo, leader della UIL molisana – anche se dobbiamo ricordare che, quando si è caduti tanto in basso, non si può che risalire.”
Il buon risultato del 2015 è dovuto a condizioni favorevoli non facilmente ripetibili quest’anno e negli anni a venire: alcune aziende particolarmente dinamiche che sono riuscite ad esportare, una buona annata agricola, crescita del turismo ‘in patria’, l’accelerazione della spesa dei fondi europei che erano in scadenza. Sta di fatto che nel 2015 il Pil da noi è cresciuto del 2,9 %, il secondo dato regionale migliore d’Italia; positivo dovrebbe essere anche il dato del 2016. “Siamo, però, ben lontani dai dati pre-crisi: l’economia che ancora non gira, i disoccupati sono sempre troppi, specie nelle fasce d’età giovanili, con un ‘degrado dell’occupazione’ sempre più concentrata su impieghi a bassa qualificazione. E, nel frattempo la povertà cresce, ci sono troppe famiglie dove entrano solo magre pensioni e ammortizzatori sociali di prossima scadenza (che dall’anno prossimo mancheranno del tutto.” Fa notare la UIL.

“Per questo al Molise serve una ‘scossa salutare’. Il Patto per il Sud sottoscritto qualche giorno fa deve rappresentare solo il primo passo utile per l’accelerazione della spesa delle risorse destinate allo sviluppo del nostro territorio. Infatti nel documento sono individuate le risorse finanziarie, l’elenco specifico delle opere finanziate con l’indicazione degli interventi prioritari. Occorre, però, fare in fretta a metterlo in pratica attuazione in quanto si è già in forte ritardo e la spesa dei fondi comunitari per il 2014-2020 latita.”

Ecco, però, la critica di fondo: “Nonostante alcuni punti qualificanti del Patto, riteniamo che ancora manchi una chiara e ben delineata visione strategica di insieme per lo sviluppo del Molise. E è di questo che c’è bisogno. Si è parlato, per lo più, di bretelle stradali, di svincoli viari, di tratte ferroviarie, di intermodalità ferro-gomma, tutte questioni importanti e su cui la UIL esprime chiaramente la propria condivisione. Ma poco si è discusso di lavoro e occupazione, di nuovo modello di politica industriale, di formazione e politiche attive del lavoro e l’occupabilità, di efficientamento della pubblica amministrazione, di fiscalità di vantaggio per attrarre investitori e far star meglio i molisani.”

“Se vogliamo una scossa vera alla nostra economia e non lasciare che il dato SVIMEZ 2015 resti solo un lampo nell’oscurità, si deve subito passare dal “Patto per il Sud” ad un “Patto di partenariato per lo sviluppo del Molise” attraverso una visione d’insieme. Un patto che indichi con precisione gli ulteriori settori dove allocare le risorse dei fondi comunitari e le risorse ordinarie. Si tratta di rendere operativo il coinvolgimento attivo delle parti sociali in un confronto con la Regione sulle dinamiche socio economiche volte al superamento dell’attuale e perdurante difficile situazione economica, occupazionale e sociale.”

Questo l’obiettivo chiaro di Boccardo: “C’è molto bisogno, in Molise come altrove, di condivisione delle strategie di ampia portata. Non è questo il momento di compiacerci solo dei buoni dati ma rimboccarci, tutti assieme, le maniche.”

E QUESTA, INVECE, E’ LA PRESA DI POSIZIONE DI CARMELO BARBAGALLO, SEGRETARIO GENERALE DELLA UIL

“Bisogna evitare che i dati positivi sulla crescita del Sud registrati dalla Svimez per il 2015 rappresentino solo una parentesi. Condividiamo, dunque, la sfida lanciata con l’annuale Rapporto sull’economia del Mezzogiorno: non si può lasciare che questa performance conservi i caratteri di eccezionalità.

D’altro canto, che siamo di fronte solo a una boccata di ossigeno è evidente dagli stessi dati puntuali e dettagliati riportati dalle Anticipazioni della Svimez: un aumento del Pil di un punto percentuale non compensa di certo i 12,3 punti persi dal Mezzogiorno negli anni della crisi. Analogo ragionamento vale anche per i livelli occupazionali che, se salgono dell’1,6% nel 2015, fanno registrare ancora un deficit di mezzo milione di occupati rispetto alla fase precrisi.

Non c’è alternativa: il Sud, così come il Paese, ha bisogno di un rilancio vero della domanda interna e, soprattutto, di investimenti. Nel 2015 questi ultimi sono cresciuti dello 0,8%, ma nell’arco temporale 2008-2015 sono diminuiti del 40,9%. Il Governo dice che sono pronte risorse importanti per la crescita del Sud: è un fatto positivo, ci auguriamo che vengano investite presto e bene.

Il punto, però, è sempre lo stesso: bisogna attuare una strategia di investimenti strutturali, in una logica complessiva di attrattività del territorio. La Uil è pronta a fare la propria parte offrendo flessibilità, contrattata e a tempo determinato, di salario, orario e organizzazione del lavoro per favorire nuovi insediamenti produttivi. Su queste basi, avviamo, subito, un confronto tra parti sociali e Istituzioni nazionali e locali per un’autentica riforma delle politiche per il Mezzogiorno e per la crescita del Paese.”

Tecla Boccardo

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