ZUCCHERIFICIO: POLITICA MOLISANA, SE CI SEI ANCORA, BATTI UN COLPO”

Le notizie delle ultime ore sulla sopravvivenza dello Zuccherificio del Molise non sono confortanti. C’è bisogno, ora più che mai, che la politica si attivi rapidamente e tangibilmente. Questa che segue è la nota che ho inviato alla stampa sull’argomento.
“Non è bastato né l’attivismo dell’Assessore, né l’attenzione della parlamentare locale, tantomeno le mobilitazioni delle RSU e del Sindacato di categoria, neanche il coinvolgimento del Ministero delle Politiche Agricole: la New.co. che ha in gestione lo Zuccherificio del Molise è stata dichiarata fallita. Tocca adesso alla politica molisana, se ancora esiste ed è capace di progettare il futuro di questo territorio, battere un colpo e far capire cosa intende fare.” Questa il richiamo della Segretaria generale della UIL Molise. “I vecchi impianti non li vuole comprare nessuno, nemmeno al prezzo di ferro vecchio, gli immobili del complesso industriale non interessano al mercato, il contratto di fitto del ramo d’azienda viene meno, la mini campagna saccarifera ha il fiato corto che ci si aspettava, e così via, di illusione a insuccesso. E sì che ci sono in gioco le quote comunitarie per la produzione di 83 tonnellate di zucchero l’anno (che da sole valgono circa 5 milioni di euro) e il futuro dei dipendenti diretti e di quanti sono impiegati nell’indotto, ma anche la stessa prospettiva del settore agricolo che coltiva le barbabietole nel Centro Sud Italia.” “Da tempo chiediamo impegno – continua Boccardo – per consentire, nel breve periodo, di salvaguardare i lavoratori (con ammortizzatori sociali troppo deboli per tutelarli adeguatamente) e il patrimonio fabbrica/quote, e, in prospettiva, la costruzione di un piano che rilanci la filiera al fine di attrarre nuovi investitori. Ma, anche qui, qualcuno sa che fine ha fatto l’Area di crisi non complessa che doveva estendere alla zona del Termolese agevolazioni e risorse per la ripartenza dell’economia locale?” “Così, mentre ancora qui aspettiamo Renzi per la sottoscrizione del Patto per il Sud con la nostra regione, da noi un altro pezzo di economia reale e produttiva si avvia alla sparizione. Con le vacanze alle porte e gli amministratori pubblici che ad altro si dedicano.”
Tecla Boccardo
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