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Dramma del lavoro, il Tg2 accende i riflettori sul Molise

Avevamo detto che avremmo portato il Molise alla ribalta nazionale. Abbiamo mantenuto la nostra promessa.

Guarda il servizio del Tg2 cliccando sul seguente link:

http://www.tg2.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9b8581db-a69e-4bf2-8f01-1c211368ccd2-tg2.html#p=

 

 

Boccardo: “per la ripresa il Molise deve puntare con piu’ determinazione sull’industria!”

“Va bene investire sul turismo, certamente opportuno valorizzare le eccellenze agroalimentari, giusto puntare sulla qualificazione della pubblica amministrazione. Ma pensare che la ripresa economica possa nascere senza l’industria è un’idea priva di senso.”

 Chiara e perentoria, come sempre, la Segretaria generale della UIL Molise. “Anche in Molise, occorre la spinta della spesa pubblica – oggi in calo-  e dell’industria per agganciare la ripresa. E’ necessario mettere in campo quelle misure atte ad attrarre qui imprenditori che sviluppino il manifatturiero e aiutare le aziende che già ci sono. E per fare tutto questo è necessario affrontare quelle problematiche che comportano i processi di industrializzazione.

 Sono proprio questi processi che richiedono un nuovo approccio: un rapporto diverso con il territorio superando le resistenze degli enti locali e talvolta delle popolazioni che vedono nell’espansione di una azienda o nel suo installarsi più problemi che opportunità. È necessario favorire i percorsi che consentano alle imprese di riconvertirsi verso quelle tecnologie che garantiscono un maggior equilibrio ambientale. È indispensabile pretendere dalle industrie una elevata attenzione per la sicurezza dei lavoratori occupati.”

 “Ma perché le industrie da noi vengano e non scappino, creino occupazione e reddito, è necessario che ci sia una <burocrazia zero>,  per la concessione in tempi accelerati di autorizzazioni e permessi, ed un <fisco amico> che detassi gli investimenti e aiuti coloro che danno occupazione. È opportuno sia favorito l’accesso al credito da parte degli imprenditori seri. Occorre che le piccole e medie aziende vengano aiutate a raggiungere una dimensione adeguata a reggere le sfide della concorrenza interna e internazionale, ad esportare, a farsi conoscere anche fuori dal proprio contesto. È indispensabile che siano sviluppati i collegamenti con le grandi infrastrutture dei trasporti, altro che le nostre dissestate (termine appropriato) strade e la cagionevole ferrovia.”

 In Molise in particolare le previsioni del PIL, dell’occupazione totale, dei consumi delle famiglie, della spesa della P.a. e gli investimenti totali, sono in calo e il rischio di un’ulteriore frenata nel 2019 è dietro l’angolo.

Senza un tessuto industriale solido e senza infrastrutture, tutte le nostre Regioni, del nord come del sud – secondo le valutazioni della UIL – sono destinate al declino,..“Poi l’indotto segue, poi il terziario fa viaggiare merci ed assicura servizi e commercio, poi la pubblica amministrazione si prende cura dei cittadini, ma è l’industria che, prima di ogni altro settore produttivo, fa crescere il Pil. Anzitutto sviluppare il Pil e creare ricchezza, poi distribuirla in modo equilibrato e socialmente attento.”

“E chi dice che il Pil non importa -sottolinea Boccardo- ha una visione irrealistica. Dove non c’è il Pil che cresce ci sono i barconi di coloro che scappano da quei Paesi. Noi non vogliamo – continua la Segretaria –tornare ad essere, come purtroppo rischiamo, un Paese di emigrazione. In Italia sono più le persone che vanno via di quelle che stanno arrivando e ad andare via sono sopratutto i nostri ragazzi e ragazze, le migliori intelligenze. Per tenerli qui dobbiamo garantire che in Italia c’è ancora un futuro, c’è ancora la possibilità di farsi una famiglia, di accumulare un po’ di soldi, un po’ di ricchezza, di farsi la casa, di mandare i figli a scuola.”

 “Di questo – chiosa Boccardo- ha bisogno l’Italia e il Molise non si fa questo senza l’industria.”

 

Il Rapporto SVIMEZ colpisce il Molise in maniera inequivocabile

Neppure il tempo di commentare i dati dell’ISTAT di ieri che oggi anche la SVIMEZ colpisce il Molise in maniera inequivocabile.

Una conferma ulteriore all’allarme lanciato diversi mesi fa, quando ci rendevamo conto  e ci preoccupava il tempo che trascorreva inutilmente.

Un anno perso il Molise non poteva permetterselo e questi drammatici risultati ci danno  ragione.

Questo il commento della UIL Molise, rispetto a quanto emerge dalle anticipazioni del rapporto curato dell’Associazione che studia i fenomeni dello sviluppo del Mezzogiorno.

L’unica regione meridionale che nel 2017 ha fatto registrare un andamento negativo del PIL, difatti è il Molise, che segna uno -0,1%.

Scorrendo le varie analisi sui diversi ambiti, a far tremare i polsi, il raddoppio delle famiglie del Sud con tutti i membri disoccupati, fenomeno che interessa tutte le regioni del meridione, oppure la conferma del numero spropositato di giovani del sud che emigrano altrove in cerca di lavoro, per non rientrare in quella percentuale mostruosa di disoccupati under 30. 

Allo stesso modo, a preoccuparci sono le previsioni secondo cui nel 2018 e soprattutto nel 2019 si rischia un forte rallentamento della crescita prevista, che sarà dell’1,2% nel Centro-Nord e dello 0,7% al Sud.

In due anni, quindi, si assisterebbe a un sostanziale dimezzamento del tasso di sviluppo.

La nostra Regione, come dicevamo poc’anzi, è maglia nera del rapporto, difatti mentre le altre regioni esaminate si barcamenano tra i vari settori, ma comunque scongiurando il segno  meno davanti, noi purtroppo siamo gli ultimi nelle percentuali e andiamo in negativo.

Nello specifico di qualche comparto, le costruzioni nel biennio 2015-2017 hanno trainato l’economia locale,  l’agricoltura perlopiù è rimasta statica, mentre l’industria, vera tragedia,  ha segnato un calo di oltre il 7%, proprio a causa della chiusura di tante imprese. 

Quindi,  mentre in altre realtà occorre sostenere una debole ripresa, in Molise bisogna ancora agganciarla su diversi settori.

Dunque, la sintesi anche questa volta ha i soliti elementi: elevata disoccupazione giovanile, migrazioni vere e proprie verso altre regioni o estero, scarsi investimenti pubblici, bassissima spesa rispetto ai fondi comunitari e strutturali.

La ricetta della UIL è sempre la stessa, ma purtroppo ad ogni studio, ad ogni rapporto o indagine economica ci vediamo costretti a ricordarla a chi amministra.

Bisogna velocizzare i processi siano essi amministrativi, burocratici o sulla programmazione.

Non possiamo più aspettare rispetto all’avvio delle iniziative legate all’Area di crisi e alla ZES, così come sulle cantierizzazione di tante opere pubbliche importanti e strategiche.  

Dal governo regionale assicurano rapidità, ma stavolta le promesse devono essere seguite da azioni reali, e tangibili e soprattutto immediate. 

Sarebbe bello, concludono dal Sindacato, smentire per una volta le previsioni come al solito negative e far scoprire a chi lavora sui numeri una regione che ha cominciato a correre.

Dati ISTAT: salgono disoccupazione e contratti a termine. Boccardo UIL: “Urge invertire la tendenza”

“I dati diffusi dall´ISTAT per il mese di giugno segnalano una negativa inversione di tendenza del nostro mercato del lavoro con un aumento della disoccupazione che, invece, ancora più marcato per quanto riguarda quella giovanile.”

Questo il commento della Segretaria della UIL Molise, Tecla Boccardo, ai dati diffusi quest’oggi dall’ISTAT riguardo al mercato del lavoro. 

È preoccupante, continua la sindacalista, che la diminuzione degli occupati interessi prevalentemente quelli con contratti a tempo indeterminato e che, a fronte di una flessione generale dell’occupazione, i contratti a tempo determinato continuino a crescere segnando, su base nazionale, un nuovo record storico, raggiungendo i 3 milioni e 105mila.  

A giugno anche il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) purtroppo risale, raggiungendo il 32,6%, in rialzo di 0,5 punti percentuali su maggio. L’Istat evidenzia ancora come il livello degli under25 in cerca di occupazione sia nettamente inferiore al massimo raggiunto nel marzo del 2014 (43,5%) ma ancora di 13 punti superiore rispetto al minimo toccato nel febbraio del 2007 (quando era 19,5%). 

In questo contesto, le modifiche introdotte dal Decreto “dignità” volte a limitare l’utilizzo dei contratti a termine rischiano di essere vanificate dalla reintroduzione dei voucher che aumenteranno la precarietà peggiorando ulteriormente le condizioni di migliaia di lavoratrici e lavoratori. 

Come se non bastasse, prosegue la sindacalista, anche i prezzi continuano a salire e l’inflazione a luglio segna un’ulteriore accelerazione, la terza consecutiva, salendo all’1,5% dopo l’1,3% del mese precedente e toccando così il livello più alto dall’aprile del 2017, secondo i dati Istat.

Conseguentemente, nell’ultimo mese, i prezzi dei beni alimentari e legati a casa e persona, il cosiddetto carrello della spesa, sale al 2,3% (dopo il 2,2% di giugno)”.  

“Questi numeri, conclude Boccardo, lasciano spazio a poca fantasia: è necessario attivarsi con misure urgenti volte alla crescita attraverso azioni concrete e decise, per bloccare questo trend negativo. E la frenata dell’occupazione registrata anche nella nostra regione ci preoccupa in quanto mette ulteriormente a rischio un sistema socio economico già estremamente fragile.

Occorre tenere alta l’attenzione e mettere in campo iniziative finalizzate alla ripresa economica e al mantenimento dei livelli occupazionali sempre più a rischio se non si pianifica un nuovo modello di sviluppo.”

Il video, in meno di un minuto, con i momenti più significativi del nostro Congresso regionale

In meno di un minuto abbiamo provato a sintetizzare i momenti più significativi del nostro Congresso regionale. Poche, pochissime parole ma che per tutti noi hanno rappresentato l’avvio di questa nuova fase della nostra UIL Molise.

Sabato con la maglietta rossa. La UIL Molise aderisce

“Sabato tutti con una maglietta rossa. Questo l’impegno di tutti i dirigenti, delegati, militanti della UIL Molise.” Il Sindacato di Via Crispi aderisce all’iniziativa simbolica promossa dall’Associazione che fa capo a Don Luigi Ciotti “Libera” assieme al Gruppo Abele, ARCI e ANPI. “Al fine di contrastare l’ondata di insofferenza che da qualche settimana imperversa nel nostro paese con comportamenti di rigetto ed emarginazione nei confronti delle diversità, ed in particolare di migranti, Rom e Sinti, reclamiamo un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà.”

“A livello nazionale Cgil, Cisl e Uil condividono lo spirito e i contenuti di questa iniziativa, con l’intento di arginare quella che è stata chiamata una vera emorragia di umanità. Ma questa forma di testimonianza simbolica deve essere calata anche sul territorio, anche in Molise.”

Perché una maglietta proprio di questo colore? Leggiamo nell’appello di Libera: “Rosso è il colore che ci invita a sostare. Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi d’impegnarci e darci da fare. È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo. Di rosso era vestito il piccolo Alan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori.”

“Troviamo vergognoso – continua la UIL molisana – che in Europa troppi giochino allo scaricabarile con la questione immigrazione, mentre i bambini muoiono. Anche con un piccolo gesto di testimonianza vogliamo contrastare questo cinismo dilagante. L’Europa moderna non è questa. L’Europa moderna è libertà, uguaglianza, fraternità.”

Come dice efficacemente Don Ciotti:“Sabato indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini.”

Congresso nazionale UIL: Boccardo rilancia “In Molise non possiamo più attendere”

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Si concluderà nella mattinata di sabato, il 17 ° Congresso nazionale della UIL, in corso di svolgimento presso il complesso fieristico “La Nuvola” a Roma.

Un evento che ha visto la partecipazione di circa 2000 delegati, numerose delegazioni estere, vertici delle più rappresentative associazioni datoriali italiane, nonché esponenti della politica nazionale.

Il Molise ha partecipato al Congresso con la più numerosa delegazione di sempre, composta da 22 dirigenti sindacali molisani che hanno preso parte ai lavori.

L’Organizzazione nazionale, inoltre, ha inteso realizzare nella straordinaria location una serie di spazi espositivi in cui le categorie nazionali, le articolazioni dei servizi, le Unioni regionali e diverse aziende partner, potevano esporre materiali di particolare interesse.

“Il Molise, ha spiegato Tecla Boccardo, come solitamente accade in manifestazioni nazionali, se ben presentato e spiegato raccoglie intorno a sé curiosità e attenzione.

Abbiamo scelto di mostrare alle migliaia di visitatori, nazionali ed esteri, alcune delle nostre eccellenze paesaggistiche, artigianali, culturali e turistiche, riscuotendo tantissimo apprezzamento per quanto di bello abbiamo nei nostri confini, ma che purtroppo non siamo mai riusciti a valorizzare ed esportare adeguatamente”. 

Tornando alla dimensione più “naturale” dell’evento, la Segretaria molisana ha effettuato il suo intervento in un momento di particolare attenzione e enfasi in sala, in quanto scalettato tra quello della Segretaria della CISL, Annamaria Furlan e quello della CGIL, Susanna Camusso, mentre giungeva nella Nuvola  il Ministro per il lavoro e lo Sviluppo economico, Luigi di Maio.

“E’ stato certamente emozionante poter portare la voce del Molise in un evento di tale portata e in un momento così ricco di attenzione delle migliaia di presenti.

Ho avuto l’occasione, ha sottolineato Boccardo, di poter raccontare quanto il Molise abbia bisogno di cambiare velocità, passando dalle ormai note e conclamate progettualità  e buone intenzioni a qualcosa che davvero dia il via alla ripresa”. 

“Ho riferito, a quanti non avessero mai visitato la nostra terra, di come siano complicati i nostri collegamenti interni e verso l’esterno, così come sia preoccupante la disoccupazione giovanile che ci vede tra le regioni italiane più colpite dal fenomeno.

E poi la necessità di migliorare il lavoro dal punto di vista economico e della sicurezza, rimettendo al centro del confronto istituzionale un piano che abbracci al proprio interno la stabilizzazione del precariato storico, la decontribuzione e la fiscalità di vantaggio per le imprese, servizi sanitari più efficienti.

Problemi vissuti da tutte le regioni del Mezzogiorno che, ho ribadito con forza, ha bisogno di una accelerazione rispetto alla destinazione di somme destinate agli investimenti e alla spesa ottimale delle risorse europee allocate.”

 “Dunque, da stamane, in Italia e forse più in là, hanno conosciuto i nostri problemi e quelle che sono le nostre idee per la ripresa.

Ma soprattutto, oggi, abbiamo avuto la possibilità di rilanciare ancora una volta, oltre  che le nostre proposte, il nostro metodo e la nostra visione del rapporto che il Sindacato e le parti sociali, devono avere nelle relazioni con le Istituzioni: un rapporto serio, basato sul confronto, sul coinvolgimento reale”.

 “Ancora una volta, ha concluso Boccardo, mettiamo a disposizione le nostre idee e la disponibilità ad avviare un percorso condiviso con chi amministra, ribadendo, però, che non accetteremo più ribassi e ritardi rispetto ad una ripresa che non possiamo più rimandare e che, se non riagganciata, davvero rischia di far scomparire la nostra terra!”

 

Boccardo, UIL: “per le mamme, ma soprattutto per i bambini”

Nei giorni scorsi l’Istat ha proposto un focus “madri sole con figli” sulla condizione delle mamme in Italia con figli minori.“La fotografia è ancora una volta spietata e  conferma come essere madri nel nostro Paese, vuol dire misurarsi continuamente con situazioni critiche: condizioni economiche sempre più svantaggiate; mancanza d’integrazione e stabilità lavorativa; carichi di cura sempre più pesanti; difficoltà nel fronteggiare i rischi quotidiani per sé e per i figli.” Questa la valutazione a caldo di Boccardo, leader sindacale delle UIL.

Nel biennio 2015/2016 ci sono sempre più nuclei  monogenitoriali con almeno un figlio minore, per un totale di 1 milione e 34 mila, di questi le madri sole sono l’86,4% ( 893 mila), mentre i padri molti meno (141 mila).Le condizioni economiche delle madri sole peggiora sempre di più: l’11,8% del totale è in povertà assoluta, il 42,1% è a rischio povertà ed esclusione sociale e nel Mezzogiorno si arriva al 58%.Nel 2016 lavora il 63,8% delle madri sole (nel 2006 erano il 71,2%), una su quattro è inattiva, l’11,8% è disoccupata. Quasi la metà del totale delle madri sole non può far fronte ad una spesa imprevista, non può andare in vacanza, quasi 1 su 5 non riesce a pagare bollette, affitto o mutuo.“Questi sono i dati nazionali – avverte la sindacalista –ma, se ognuno guarda anche solo al contesto della propria cerchia familiare o al giro delle conoscenze, ben si intuisce come questo fenomeno si presenti ormai anche in Molise, e non proprio in modo marginale.”

Le proposte del Sindacato: “È necessario intervenire strategicamente per far fronte alla povertà materna coinvolgendo tutti gli attori istituzionali e sociali, ponendo l’accento proprio sulla necessità e libertà di lavorare: ricordiamo, infatti, che gli ultimi dati dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro confermano come le donne (mamme) che si sono licenziate sono state  24.618 e hanno specificato motivazioni legate alla difficoltà di assistere il bambino (costi elevati e mancanza di nidi) o alla difficoltà di conciliare lavoro e famiglia. Sosteniamo, pertanto, la necessità di incrementare politiche attive per l’occupazione femminile, più misure nazionali e regionali a sostegno della conciliazione tempi di vita e lavoro, più condivisione delle responsabilità tra i genitori dei carichi di cura, equa distribuzione e presenza di servizi territoriali, soprattutto per la prima infanzia.”

“Questa battaglia per le mamme è soprattutto, un impegno del sindacato per i bambini molisani.” Argomenta Boccardo:“Uno su dieci sono i bambini che vivono in contesti familiari caratterizzati dalla povertà o dal rischio di indigenza, dove ci sono disoccupati di lunga durata che hanno ormai perso gli ammortizzatori sociali, lavoratori ‘deboli’ che non fanno che poche ore di lavoro ed hanno basse retribuzioni, precari, lavoratori discontinui, lavoratori in nero super sfruttati e senza alcuna protezione sociale. Non sempre e non dappertutto arriva la solidarietà della famiglia più ampia, spesso non bastano nemmeno i risparmi e le economie dei nonni. Penso ai bambini che non sempre riescono ad avere un pasto caldo al giorno, che non fruiscono del conforto di un’abitazione idonea, riscaldata, sicura, , che spesso non hanno neppure un luogo pubblico attrezzato dove poter giocare, che non hanno la serenità che la loro età dovrebbe assicurare a tutti.”

“Poi magari, qui da noi, non c’è in modo esteso lo sfruttamento del lavoro minorile, ma la condizione di molti nostri bambini e di tanti giovani ragazzi molisani che vivono condizioni di enorme disagio, chiama le nostre coscienze e pretende, da parte di tutti, un maggior impegno per affrontare i problemi strutturali della nostra economia e far ripartire il Molise con un po’ di benessere e ricchezza in più, da distribuire, a tutti, restituendo anche a loro il diritto di sognare.”

 

Boccardo, UIL: “riaprire subito i dossier sul lavoro”

“I tempi dei bisogni dei cittadini, l’urgenza dei problemi, le opportunità per creare lavoro e diffondere benessere … non sono i tempi della politica.” Questo il forte richiamo di Tecla Boccardo, Segretaria generale della UIL Molise, che avverte: “Prima le camarille delle candidature nazionali, poi la stagione delle elezioni amministrative, da ultimo l’esito elettorale, le recriminazioni e le analisi, gli equilibri e i conti nelle forze politiche. Peccato che, in questa situazione, tutte le tematiche di più diretto interesse dei cittadini, dei disoccupati, dei precari, dei lavoratori, sembrano essere messe da parte.”

“È necessario che subito riprenda l’attività amministrativa a livello regionale, è indispensabile che si sappia al più presto chi è l’assessore di riferimento per il lavoro e per lo sviluppo economico. L’invito della UIL Molise, sono certa di tutto il sindacato, sono ancor più convinta di tutti i lavoratori è: accelerare.”

“Negli Stati Uniti funziona così: quando una maggioranza cambia, quando c’è un nuovo presidente, tutti i livelli apicali, vengono sostituiti per avere affianco collaboratori più rispondenti alla nuova stagione. Ma da noi è diversa sia la tradizione culturale e politica che le dimensioni… E comunque: prima che questo o quel dirigente venga avvicendato, i nuovi amministratori si facciano spiegare il lavoro finora fatto, i percorsi già intrapresi, le decisioni in sospeso. In poche parole: riaprite subito i dossier sul lavoro e lo sviluppo. Il Molise non può attendere!”

Boccardo mette lì una lista, giusto come pro memoria: Area di crisi complessa e vicenda Amadori anzitutto, Area di crisi non complessa (qualcuno sa come è messa il vicenda?), Zes nel termolese (altre regioni hanno bel che definito tutto, noi si doveva ragionare con l’Abruzzo…), stabilizzazione dei precari della sanità e della pubbliche amministrazioni (accordo sul ‘sistema regione’ è stato siglato con il sindacato, ma serve l’avvio delle procedure), trasferimento alla Regione delle funzioni e del personale dei Centri per l’Impiego da riprogettare e rilanciare anche in funzione delle politiche attive del lavoro (con tanta, tanta, formazione professionale e riqualificazione per i lavoratori e i disoccupati), ammortizzatori sociali esauriti per i tanti disoccupati di lunga durata che non hanno trovato una ricollocazione, incentivi per l’occupazione giovanile e le donne che più degli altri stanno vivendo un’esperienza in cui, il lavoro non sembra più un diritto, bensì un ‘colpo di fortuna’.

“L’elenco delle emergenze è ben più lungo, ma si metta subito mano a qualche situazione. Si spendano presto e bene, tutte le risorse che sono chiuse nei cassetti della Regione, in pochi qualificati progetti a sostegno dello sviluppo e della crescita. Il Sindacato, è pronto al confronto.” Una battuta finale: “I lavoratori, quelli che votano per i loro amministratori locali una volta ogni cinque anni, nelle sedi sindacali ci vengono ogni settimana, per presentare problemi, per assicurare appoggio alle battaglie per il lavoro, per non perdere la speranza in un futuro migliore. Al centro dell’agenda politica va posto subito il lavoro, noi non abbasseremo mai l’attenzione sulle tante vertenze aperte e sul grave problema dell’assenza di lavoro in Molise anche a nome e per conto loro.”